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Il più semplice ricevitore a cristallo che sia possibile realizzare è
quello indicato dalla figura 1. E' costituito dal cristallo rivelatore
Cr, da una bobina L, e da un condensatore fisso C, nonché dalle prese
per l'antenna, la terra e la cuffia telefonica. |
Figura 1 |
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Il CRISTALLO:
è usato un comune cristallo di galena con relativo portacristallo come
in figura 2. Sul cristallo va poggiata la punta metallica, cercando il
punto (sul minerale) più sensibile.
La punta metallica va di tanto in tanto pulita per togliere l'ossido. |
Figura 2 |
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LA BOBINA:
può essere a "nido d'api", come quelle disponibili sul sito (figura 3),
provvista di portabobina con le relative due spine. Può essere a
matassa, oppure a "fondo di paniere", come in figura 4. Per queste
bobine va generalmente usato filo di rame, di 3, 4 o 5 decimi di
millimetro, ricoperto con doppio cotone o seta o anche smalto. Il numero
delle spire dipende dal diametro della bobina e dalla lunghezza d'onda
da ricevere. Ad esempio con bobina a matassa, figura 5, se il diametro è
di 3 cm, il numero medio di spire è di 70 circa. Il numero di spire va
aumentato con il diminuire del diametro (della bobina), con l'aumentare
della lunghezza d'onda ed anche con lo spessore del filo. La costruzione
di una bobina "a matassa" è molto semplice ed intuitivo, sul supporto
cilindrico, di cartone o legno, va avvolto il filo anche in modo non
regolare, e fissato in modo che non abbia a sciogliersi. Per la
costruzione della bobina "a fondo di paniere", va fatto adoperando un
disco di cartone di 9 cm di diametro circa, provvedendo a un certo
numero di tagli 7 o 9 come indica la figura 5, avvolgendo dal basso in
alto. Lo spessore del cartone non ha importanza e si devono praticare
due forellini all'inizio e due alla fine dell'avvolgimento per bloccare
il filo.
Figura 3
Figura 4
Figura 5 |
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IL CONDENSATORE
FISSO:
il condensatore (C) (figura 6) che va collegato in parallelo alla cuffia
deve essere di valore compreso tra i 1500 pF e i 3000 pF e lo si può
collegare usando i suoi stessi terminali alle due boccole di presa per
la cuffia. |
Figura 6 |
LA CUFFIA:
per le radio a galena non si possono usare le solite cuffie in uso oggi
data la loro bassa impedenza. Si devono usare le vecchie cuffie
telefoniche ad alta impedenza (figura 7) con valori compresi tra i
2000-4000 Ohm. |
Figura 7 |
Va fatta molta attenzione ai magneti delle cuffie (figura 8) che devono
essere molto efficienti. |
Figura 8 |
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Apparecchio a cristallo con
condensatore variabile:
l'efficienza del circuito di figura 1 può essere notevolmente migliorata
con l'aggiunta di un condensatore variabile, come in figura 9, tale
aggiunta rende migliore l'accordo sull'onda della stazione locale. Si
possono usare condensatori variabili a mica oppure ad aria di qualsiasi
tipo con capacità di 500 pF. |
Figura 9 |
Il condensatore variabile:
(figura 10) è formato da un gruppo di lamine metalliche fisse, detto
statore, e da un gruppo di lamine mobili detto rotore. Esso va collegato
con lo statore dal lato dell'antenna, e con il rotore dal lato della
terra. |
Figura 10 |
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Questi pochi componenti
permettono di realizzare una completa radio a Galena, essi vanno
assemblati come nello schema di figura 11, in un mobiletto realizzato in
legno oppure, come disponibile sul sito, in bachelite. La forma classica
del mobiletto e la disposizione dei vari componenti e mostrata nella
figura a lato. |
Figura 11 |
L'antenna:
una volta l'antenna più adatta era costituita dal tappo-luce, tale
antenna era semplicemente costituita da un condensatore a carta o a mica
di 1000 pF inserito in una spina a banana, il tutto veniva collegato con
un capo del filo alla presa d'antenna della radio a galena, e l'altro
capo del tappo luce, con il condensatore, alla rete elettrica che
fungeva da antenna.
ATTENZIONE!!! oggi non si può più
usare questo tipo di antenna (tappo luce).
L'antenna migliore è l'antenna
esterna fatta con un filo di rame (quello per impianti elettrici va
benissimo), posizionata il più in alto possibile e di lunghezza almeno
di 15- 20 metri.
La presa di terra:
se in casa, nell'impianto elettrico, è già presente la presa di terra,
questa va bene. In alternativa basta avvolgere intorno al rubinetto
d'acqua oppure ad un calorifero un pezzo di filo elettrico privato
dell'isolamento, e collegare l'altro capo del filo alla presa di terra
della radio a galena.Un'ottima presa di terra in località priva di
acquedotto, risulta costituita da una rete metallica affondata in
terreno umido.
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RADIO A GALENA
IN KIT
Sono disponibili kit completi
(materiale e istruzioni di montaggio) per realizzare una radio a galena,
oppure i vari componenti anche separatamente.
ATTENZIONE!!! IL KIT E' MOMENTANEAMENTE ESAURITO
KIT Radio
a galena |
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Il kit "base"
della radio a galena viene fornito con i seguenti componenti:
- detector a "baffo di gatto";
- bobina a nido d'ape (diametro 9cm);
- mobiletto in bachelite maculata completo di coperchio
posteriore;
- manopola graduata in bachelite maculata;
- condensatore variale da 500pF;
- otto boccole in ottone;
- filo per cablaggio;
- cuffia ad alta impedenza:
- condensatori fissi da 2000pF |
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Componenti
singoli disponibili |
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Detector: |
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Detector a "baffo di gatto"
in tubetto di vetro
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Detector "a martelletto"
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Bobine: |
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Bobine
a nido d'ape realizzate con filo multicapillare in alluminio
originale del
periodo "autarchico italiano".
Rivestite in cotone e seta
Diametro: 10cm |
Bobine a nido d'ape.
Diametro: 9cm |
Mobiletto: |
Manopola: |
Mobiletto in bachelite maculata
completo di coperchio posteriore |
Manopola graduata in bachelite maculata |
Boccole in
ottone: |
Condensatore
variabile: |
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Capacità: 500 pF |
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RADIO A GALENA MONTATE DISPONIBILI
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FOTO |
COD. |
MARCA |
ANNO |
DESCRIZIONE |
NOTE |
PREZZO |
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